E’ bene dunque che chi assume farmaci o ne ha interrotto da poco l’assunzione non si esponga al sole o comunque presti molta cautela, ricordandosi sempre di leggere il foglietto illustrativo anche nel caso di farmaci topici.
L’AIFA, Agenzia Italiana per il Farmaco, ci aiuta a capire come orientarci e stare all’erta con qualche indicazione. Gli antibiotici, la pillola, i sulfamidici, i FANS (come l’Aspirina), gli antistaminici, ma anche farmaci cardiovascolari, diuretici, neurolettici, antimicrobici e antifungini, a seguito dell’esposizione al sole possono provocare reazioni di fotosensibilizzazione, fototossiche e fotoallergiche (costituite solitamente da manifestazioni cutanee come dermatiti, eczemi, ecc.). Per evitare poi la comparsa di macchie o vere e proprie ustioni, è sconsigliabile l’esposizione al sole per almeno due settimane dal trattamento di gel o cerotti a base di ketoprofene (un antinfiammatorio non steroideo usato per il trattamento del dolore e delle condizioni di natura infiammatoria), di creme a base di prometazina (per punture di insetti o allergie cutanee), di antinfiammatori e di cortisonici. Per gli altri medicinali in forma di gel o crema è opportuno verificarne la compatibilità prima dell’esposizione al sole.
E’ comunque possibile rimediare lavando accuratamente la zona preventivamente, ed è consigliato coprire sempre la zona interessata con indumenti freschi e mettere abbondante crema solare con SPF (fattore di protezione solare) medio-alto. Nei soggetti ipertesi, il semplice calore delle giornate estive può provocare l’abbassamento della pressione. E’ dunque importante, in questi casi, un controllo più assiduo della pressione arteriosa e un riadattamento, rigorosamente da parte del medico, della terapia dell’ipertensione arteriosa. Il caldo e stivo può poi provocare il semplice “scioglimento” di alcuni prodotti usati intorno agli occhi che potrebbero così entrare in contatto con la superficie oculare. Attenzione quindi a pomate o creme non adatte all’uso oftalmico. Ma durante la stagione calda anche i meccanismi di termoregolazione possono essere alterate dai farmaci, come gli anticolinergici, potenti inibitori della sudorazione, o gli antipsicotici che interferiscono con il controllo centrale della temperatura corporea. La compromissione della gittata cardiaca e l’aggravarsi delle patologie da calore sono altre conseguenze del caldo. In quest’ultimo caso, antipertensivi e antianginosi possono infatti peggiorare l’ipotensione in persone già vulnerabili. Attenzione infine all’aumento della disidratazione e della tossicità o riduzione di efficacia di farmaci come digossina e litio.
Non ci resta che ricordarvi di leggere sempre il foglietto illustrativo e, nel dubbio, consultare il medico.