Sole e farmaci: attenti a quei due!

Sono una coppia ad alta tensione. Bisogna conoscere bene entrambi e valutare con attenzione le interazioni fra di loro e con il nostro organismo per evitare rischi anche gravi per la salute.

La bellezza della stagione con il calore del sole sulla pelle riempie di entusiasmo, regalandoci attimi di meritato relax. Alle volte, però, lasciandosi andare alla piacevolezza del momento, dimentichiamo di proteggere il nostro organismo dall’interazione che il sole o il calore intenso (con temperatura superiore ai 25°C) possono sviluppare con i farmaci di cui abbiamo bisogno. Alcuni loro principi attivi, infatti, potrebbero provocare o potenziare i sintomi dell’ipertermia , alterare l’effetto terapeutico ed avere effetti farmacologici indiretti. 

E’ bene dunque che chi assume farmaci o ne ha interrotto da poco l’assunzione non si esponga al sole o comunque presti molta cautela, ricordandosi sempre di leggere il foglietto illustrativo anche nel caso di farmaci topici.

L’AIFA, Agenzia Italiana per il Farmaco, ci aiuta a capire come orientarci e stare all’erta con qualche indicazione. Gli antibiotici, la pillola, i sulfamidici, i FANS (come l’Aspirina), gli antistaminici, ma anche farmaci cardiovascolari, diuretici, neurolettici, antimicrobici e antifungini, a seguito dell’esposizione al sole possono provocare reazioni di fotosensibilizzazione, fototossiche  e fotoallergiche (costituite solitamente da manifestazioni cutanee come dermatiti, eczemi, ecc.). Per evitare poi la comparsa di macchie o vere e proprie ustioni, è sconsigliabile l’esposizione al sole per almeno due settimane dal trattamento di gel o cerotti a base di ketoprofene (un antinfiammatorio non steroideo usato per il trattamento del dolore e delle condizioni di natura infiammatoria), di creme a base di prometazina (per punture di insetti o allergie cutanee), di antinfiammatori e di cortisonici. Per gli altri medicinali in forma di gel o crema è opportuno verificarne la compatibilità prima dell’esposizione al sole.

E’ comunque possibile rimediare lavando accuratamente la zona  preventivamente, ed è consigliato coprire sempre la zona interessata con indumenti freschi e mettere abbondante crema solare con SPF (fattore di protezione solare) medio-alto. Nei soggetti ipertesi, il semplice calore delle giornate estive può provocare l’abbassamento della pressione. E’ dunque importante, in questi casi, un controllo più assiduo della pressione arteriosa e un riadattamento, rigorosamente da parte del medico, della terapia dell’ipertensione arteriosa. Il caldo e stivo può poi provocare il semplice “scioglimento” di alcuni prodotti usati intorno agli occhi che potrebbero così entrare in contatto con la superficie oculare. Attenzione quindi a pomate o creme non adatte all’uso oftalmico. Ma durante la stagione calda anche i meccanismi di termoregolazione possono essere alterate dai farmaci, come gli anticolinergici, potenti inibitori della sudorazione, o gli antipsicotici che interferiscono con il controllo centrale della temperatura corporea. La compromissione della gittata cardiaca e l’aggravarsi delle patologie da calore sono altre conseguenze del caldo. In quest’ultimo caso, antipertensivi e antianginosi possono infatti peggiorare l’ipotensione in persone già vulnerabili. Attenzione infine all’aumento della disidratazione e della tossicità o riduzione di efficacia di farmaci come digossina e litio.

Non ci resta che ricordarvi di leggere sempre il foglietto illustrativo e, nel dubbio, consultare il medico.

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