Nurofen Influenza Raffreddore 200 mg + 30 mg 12 Compresse Rivestite
Indicazioni terapeutiche
Il medicinale e’ indicato negli adulti e adolescenti oltre i 12 anni; trattamento dei sintomi del raffreddore e dell’influenza quali congestione nasale e sinusale, dolori, febbre, mal di gola, mal di testa.
Principi attivi
Ibuprofene 200 mg, Pseudoefedrina cloridrato 30 mg pari a Pseudoefedrina 24,6 mg.
Indicazioni terapeutiche
Il medicinale e’ indicato negli adulti e adolescenti oltre i 12 anni; trattamento dei sintomi del raffreddore e dell’influenza quali congestione nasale e sinusale, dolori, febbre, mal di gola, mal di testa.
Principi attivi
Ibuprofene 200 mg, Pseudoefedrina cloridrato 30 mg pari a Pseudoefedrina 24,6 mg.
Eccipienti
fosfato tricalcico, sodio carbossimetilcellulosa, cellulosa microcristallina, povidone, metilidrossipropilcellulosa, magnesio stearato, talco, coloranti: E 104, E 110, E 171.
Controindicazioni
Ipersensibilita’ ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Pazienti affetti da ulcera peptica.
Storia di emorragia gastrointestinale o perforazione relativa a precedenti trattamenti attivi o storia di emorragia / ulcera peptica ricorrente (due o piu’ episodi distinti di dimostrata ulcerazione o sanguinamento).
Soggetti che hanno mostrato in precedenza reazioni di ipersensibilita’ (quali poliposi nasale, asma, rinite, angioedema o orticaria) conseguenti all’impiego di ibuprofene, acido acetilsalicilico o altri analgesici, antipiretici, altri antinfiammatori non-steroidei (FANS).
Grave insufficienza renale, epatica o cardiaca.
Pazienti con malattie cardio-vascolari serie, tachicardia, ipertensione, angina pectoris, ipertiroidismo, diabete, feocromo citoma, glaucoma, sindrome prostatica.
Gravidanza.
Allattamento.
Bambini al di sotto dei 12 anni.
Pazienti che assumono o hanno assunto nei 14 giorni precedenti inibitori della monoamino-ossidasi (IMAO).
Gravidanza e allattamento
Il prodotto non va impiegato durante la gravidanza e l’allattamento.
Gravidanza: l’inibizione della sintesi di prostaglandine puo’ interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale.
Risultat i di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi di prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza.
Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell’ 1% fino a circa l’1,5%.
E’ stato ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia.
Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalita’ embrione-fetale.
Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, e’ stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico.
Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: - tossicita’ cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); - disfunzione renale che pu o’ progredire a insufficienza renale con oligo-idroamnios; La madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: - possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che puo’ occorrere anche a dosi molto basse; - inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio.
Esiste la possibilita’ di una associazione tra l’insorgenza di anomalie fetali e assunzione di pseudoefedrina nel primo trimestre di gravidanza.
Allattamento: nonostante l’ibuprofene sia presente nel latte materno in concentrazioni molto basse, la pseudoefedrina viene secreta nel latte in quantita’ significative; per questo il prodotto non deve essere impiegato durante l’allattamento.
Fertilita’: come per altri FANS, l’uso del farmaco puo’ alterare la fertilita’ femminile per effetto sull’ovulazione.
Pertanto non e’ raccomandato in donne che desiderino concepire.
Posologia
Solo per un breve periodo di trattamento: 5 giorni massimo di terapia per la popolazione adulta; 3 giorni massimo di terapia per la popolazione pediatrica (12-18 anni). Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della dose minima efficace per la durata di trattamento più breve possibile necessaria per controllare i sintomi. Nel caso l’uso del medicinale sia necessario per più di 5 giorni negli adulti e per più di 3 giorni negli adolescenti, o nel caso di peggioramento della sintomatologia deve essere consultato il medico.
Popolazione pediatrica: non somministrare ai bambini di eta’ inferiore ai 12 anni.
Adulti e adolescenti oltre i 12 anni: la dose iniziale e’ 1-2 compresse al giorno, poi, se necessario, 1-2 compresse ogni 4 ore. Non superare la dose di 6 compresse nelle 24 ore.
Anziani: nell’anziano non sono richieste modifiche della posologia consigliata tranne nei pazienti con alterazioni renali o epatiche per i quali e’ necessario adattare individualmente la posologia.
Modo di somministrazione: uso orale.