Buscofen 200 mg 12 Capsule Molli
Indicazioni terapeutiche
Come tutti i farmaci della famiglia FANS, Buscofen Capsule Molli ha un’azione antidolorifica, antinfiammatoria e antipiretica. Per questo motivo può essere utilizzato sia dalle donne per i classici disturbi mestruali, ma da entrambi i sessi per i più comuni disturbi legati a mal di testa, febbre, mal di denti, dolori osteoarticolari e muscolari.
Principi attivi
Ibuprofene appartenente alla famiglia dei farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS)
Indicazioni terapeutiche
Come tutti i farmaci della famiglia FANS, Buscofen Capsule Molli ha un’azione antidolorifica, antinfiammatoria e antipiretica. Per questo motivo può essere utilizzato sia dalle donne per i classici disturbi mestruali, ma da entrambi i sessi per i più comuni disturbi legati a mal di testa, febbre, mal di denti, dolori osteoarticolari e muscolari.
Principi attivi
Ibuprofene appartenente alla famiglia dei farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS)
Eccipienti
Polietilenglicole 600, potassio idrossido, acqua depurata, gelatina, sorbitolo soluzione speciale.
Effetti indesiderati
La suscettibilita' agli effetti indesiderati varia da individuo ad individuo. In generale, il rischio di sviluppare effetti indesiderati aumenta con l'aumentare della dose e della durata del trattamento. Non comunemente sono state osservate reazioni di ipersensibilita' (per esempio arrossamento cutaneo, prurito, broncospasmo (asma), ipotensione moderata). Molto raramente possono verificarsi reazioni bollose includenti sindrome di Steven-Johnson e Necrolisi Tossica Epidermica, eritema multiforme, alopecia (perdita di capelli) e gravi reazioni di ipersensibilita' (per esempio orticaria, angio-edema facciale, della bocca e laringe, ipotensione grave). E' opportuno rivolgersi al medico qualora sopravvengano edema facciale, edema della lingua, edema della laringe con restringimento delle vie aeree e dispnea, tachicardia o caduta della pressione sanguigna, stato di shock (cute pallida e fredda, vertigini e perdita di coscienza). Gastrointestinali: gli eventi avversi osservati piu' comunemente sono di natura gastrointestinale. Possono verificarsi ulcere peptiche, perforazione o emorragia gastrointestinale, a volte fatale, in particolare negli anziani. Dopo somministrazione di ibuprofene sono stati riportati: nausea, vomito, diarrea, flatulenza, costipazione, dispepsia, dolore addominale, melena, ematemesi, stomatiti ulcerative, esacerbazione di colite e morbo di Crohn. Meno frequentemente sono state osservate gastriti. Se un paziente lamenta forte dolore all'addome o feci molto scure, si raccomanda di interrompere immediatamente la terapia e di rivolgersi al medico. Molto raramente possono manifestarsi alterazioni dell'ematopoiesi (anemia, agranulocitosi o leucopenia, cioe' diminuzione dei globuli bianchi, diminuzione delle piastrine circolanti e pancitopenia). In questi casi si raccomanda di interrompere immediatamente la terapia sia con ibuprofene che con altri analgesici o antipiretici e di rivolgersi al medico. Non comunemente potrebbe verificarsi mal di testa. Sporadicamente, l'ibuprofene puo' causare meningite. Nel caso se ne manifestino i primi sintomi (forte cefalea, nausea, vomito, insonnia e/o rigidita' nucale) interrompere la terapia e consultare il medico. In associazione al trattamento con FANS sono stati riportati edema, ipertensione e insufficienza cardiaca. Il trattamento con ibuprofene puo' determinare un'esacerbazione dell'edema periferico nei pazienti affetti da ipertensione e con tendenza alla ritenzione di liquidi. Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l'uso di ibuprofene (specialmente ad alti dosaggi 2400 mg/die) e per trattamenti di lunga durata, puo' essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (p. es. infarto del miocardio o ictus). Molto raramente si puo' manifestare danno epatico e aumentate concentrazioni nel sangue delle aminotransferasi. La somministrazione prolungata e a dosi elevate di ibuprofene puo' dar luogo talvolta a disturbi a carico del sistema nervoso centrale, come cefalea, vertigini, insonnia, irrequietezza, irritabilita' e senso di stanchezza. Se si manifestassero disturbi della visione, e' opportuno consultare un medico. Molto raramente sono stati segnalati episodi di alterazione della funzionalita' renale (ridotta escrezione di urina, ritenzione di liquidi (per esempio edema periferico), insufficienza renale acuta; possono aumentare creatinina serica e urea serica.
Gravidanza e allattamento
Gravidanza: L'inibizione della sintesi di prostaglandine puo' interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell'1%, fino a circa l'1,5%. E' stato ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalita' embrione-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, e' stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); disfunzione renale, che puo' progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios; la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che puo' occorrere anche a dosi molto basse; inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio.
Allattamento: Il medicinale e' controindicato in allattamento.
Posologia
Compresse: Adulti e ragazzi oltre i 12 anni: 1-2 compresse, due-tre volte al giorno, preferibilmente a stomaco pieno. Non superare comunque la dose di 4 compresse al giorno. Non superare le dosi consigliate: in particolare i pazienti anziani dovrebbero attenersi a i dosaggi minimi sopraindicati. Capsule molli: Adulti e ragazzi oltre i 12 anni: 1-2 capsule molli, due-tre volte al giorno, preferibilmente a stomaco pieno. Non superare comunque la dose di 4 capsule molli al giorno. Non superare le dosi consigliate: in particolare i pazienti anziani dovrebbero attenersi ai dosaggi minimi sopraindicati.